di Danilo De Caria

Il fai da te, in Italia e nel mondo, è sempre più diffuso, ma la scelta dei materiali che includano gusto, convenienza e armonia con gli arredi, è davvero molto difficile. A meno che non ci si affidi ad un interior designer che sappia stringere le tue necessità espressive in un progetto combinato tra materie differenti, forme geometriche e finiture, sapendo già in anticipo quali sono i limiti tecnici di ogni singolo prodotto.

“Abbiamo un vecchio casolare in Toscana ed ho bisogno di rinnovare il look dei pavimenti e dei rivestimenti dei bagni. Cosa ci consiglia?”

“La ditta ha già acquistato le soglie in pietra serena, quale mattonella starebbe bene sui toni del grigio?”

“Il nostro architetto ci ha consigliato di cercare dei prodotti smaltati a basso spessore di forma quadrata, ci può inviare dei campioni ed il catalogo con le dimensioni delle piastrelle?”

 Queste le domande più comuni che riceviamo quotidianamente.

Se anche tu sei alla ricerca del materiale giusto per la tua prossima realizzazione, di seguito ti diamo qualche suggerimento su quale prodotto, tra le nostre esclusive linee di cotti smaltati: linea Preziosi e linea Variopinti, può essere perfetto per te.

 Scegliere i materiali da soli: gli errori da evitare

LA SCELTA DEI PAVIMENTI

I materiali naturali (cotto fatto a mano, pietra, marmo e legno) sono perfettamente integrabili tra loro, hanno tutti delle specifiche caratteristiche e diversi sistemi di montaggio, ma possono essere scelti per abbinamenti personalizzati e su misura rispetto all’ambiente di riferimento. Certo è che in un bagno la prima necessità è quello di scegliere materiali di facile manutenzione che ti permettano di pulire con efficacia la superfice ed igienizzarla.

Nel caso si scegliesse un pavimento di cotto smaltato la nostra linea Preziosi ha una superficie morbida al tatto e non vetrificata, quindi riduce il rischio dello scivolamento qualora si esca dalla doccia a piedi nudi. La scelta migliore è quella di avere appunto una superficie al tatto vellutata e senza fessure esterne, per evitare che lo sporco si insidi e che sia difficile rimuoverlo durante le pulizie di routine.

Ultimamente abbiamo notato che molte persone hanno scelto di inserire il cotto di forme esagonali con tagli sul parquet a 60°, battendo allo stesso livello i due prodotti. Sebbene questo comporti un adattamento di due prodotti molto diversi tra loro, in alcuni casi rappresenta un’interessantissima soluzione che ha stile contemporaneo e molto carattere.

Vanno poste delle attenzioni importanti solo riguardo al tipo di adesivo e stucco da prendere, in quanto solitamente il cotto viene stuccato con materiali cementizi e questi non sono idonei per essere usati sul legno perché rigidi e non elastici come ad esempio quelli siliconici, che oggi possono essere scelti tra diversi colori.

In questo caso è meglio usare il colore in tono con lo stesso stucco del cotto per accompagnare il disegno del tappeto valorizzandolo al massimo.

Un altro impiego molto di tendenza è quello di scegliere un pavimento continuo e senza fughe come la resina o il cocciopesto a pavimento e completarne il rivestimento con un cotto smaltato dalle forme geometriche semplici come ad esempio il quadrato 20×20.

Questa soluzione va ad impreziosire la scelta del cotto fatto a mano perché lo fa esprimere nei suoi contenuti più autentici (variabilità strutturale, movimento, artigianalità).

L’ALTEZZA DEI RIVESTIMENTI NEI BAGNI

Ordinare un rivestimento pareti nel bagno rimane una priorità progettuale, che anticipa la scelta degli arredi come il piatto e il box doccia, i termo-arredi, i sanitari e i mobili, anche per i lunghi tempi produttivi.

Questo lavoro difficile, ma necessario, può semplificarsi con scelte che daranno l’identità al tuo bagno e che sostanzialmente sono: rivestimenti bassi, rivestimenti alti o rivestimenti a tutta altezza.

Comunque, se è vero che negli anni ’50, anni ’60 e anni ’70 i rivestimenti arrivavano tutti fino a soffitto, oggi tendenzialmente si preferisce usare un unico colore, senza piastrellare, attraverso l’impiego di resine o intonaci traspiranti a base di calce idrata (tadelakt, cocciopesto).

Per tutti gli amanti della ceramica artistica italiana, consigliamo sostanzialmente di scegliere l’altezza dei rivestimenti anche per la natura degli ambienti in cui i bagni si realizzano, oltre che al proprio budget a disposizione.

Esiste un regolamento edilizio (Decreto ministeriale della Sanità del 5 luglio 1975), obbligatorio da rispettare, a quanto pare, solo nel caso di bagni pubblici, dove ogni Comune decide il proprio regolamento sulle indicazioni della ASL di riferimento, mentre per i bagni residenziali la scelta delle altezze da rivestimento è libera.

Analizziamo di seguito le soluzioni che possiamo suggerirti:

  • Rivestimenti bassi:

i rivestimenti vengono impiegati su quote variabili da 1,20 m fino a 1,50 m ricoprendo circa la metà dell’altezza della parete. Il primo “fattore selettivo” può essere dato dal formato e dalla misura della piastrella disponibile, dall’eventuale bindello che fa da cornice perimetrale di chiusura e dalla scelta di usare più colori, che appunto consiste nel combinare colori e forme diverse per sviluppare dei richiami ad altri elementi o accessori presenti nell’ambiente. Ad esempio la smaltatura metallizzata delle cornici che richiama tutte le rubinetterie o il soffione doccia cromato. L’eccezione va posta in questo tipo di rivestimento nell’ambiente doccia, dove necessariamente va rivestita l’altezza almeno fino al bordo della cornice della porta, compensando i resto della parete con vernici semi lavabili bianche o colorate, che garantiscono facilità di pulizia e ridotto rischio di formazioni di muffe.

  • Rivestimenti alti o rivestimenti a tutta altezza:

 Rivestire le pareti del bagno fino a 2-2,20 metri è la scelta più comune, perché assicura un’adeguata protezione da muffe e umidità, anche se non sono validi nei ponti termici. Ma è una scelta estetica vincolata anche alla tipologia dell’ambiente. Immaginiamoci un piccolo bagno stretto e lungo, sembrerebbe come se le pareti piene di piastrelle ci cadessero addosso. Un grande aiuto nel riuscire a rivestire con armonia in questi casi lo fornisce la luce naturale e nel caso fosse insufficiente aiutata da un sistema artificiale efficace. Con il cotto fatto a mano si può sempre pensare di risolvere questa situazione ad esempio diversificando le fasce di rivestimento, sotto con un pattern lineare e semplice e la parte superiore e tutto l’interno doccia con un disegno unito che possa alleggerire e valorizzare l’ambiente.

LA SCELTA DEI FORMATI PER UN RIVESTIMENTO A PARETE NEI BAGNI

I formati più usati per i pavimenti rimangono quelli quadrati e tra i più “gettonati” di sicuro ricordiamo il 25×25, il 20×20 e il 15×15.

Sebbene lo spessore per noi produttori di cotto fatto a mano risulta sempre l’aspetto più sfavorevole, il minimo per avere un’ottima qualità è di 1,5 cm, la nostra versatilità nello stampare in forme di legno realizzate sempre a mano da falegnami, offre il vantaggio di creare su misura anche delle forme geometriche esclusive, anche per poche quantità.

Ad esempio molto apprezzate ad oggi sono le forme d’origine medio-orientali, come la coda di pavone, la losanga, la croce e la stella, che donano ad un ambiente un tono ricercato ed esclusivo.

Oppure forme a rilievo che rispetto ad una superficie piatta, donano armonia ed espressione al motivo decorativo delle pareti.

Scopri i nostri prodotti.